mercoledì 29 luglio 2015

Quotes from 'Bianca come il latte, rossa come il sangue' - Alessandro D'Avenia

Ho finito in un paio di giorni "Bianca come il latte, rossa come il sangue" di Alessandro D'Avenia e devo dire che mi è piaciuto un sacco, davvero tanto. Farò presto una recensione, ma intanto vorrei condividere delle frasi che mi hanno colpito e che, a distanza di ore dalla fine della lettura, ancora mi fanno pensare, riflettere, rimuginare. Non sono frasi fatte, come potrebbero sembrare se estrapolate dal contesto, ma sono davvero profonde, spero che leggendole non abbiate la sensazione che ho avuto io leggendo di Bisotti, ma che vi colpiscano nel cuore.
Mi sento un errore, un errore di ortografia. Una doppia dove non ci va, un “fà” con l'accento. Un colpo di bianchetto e io sparisco, come tutti gli errori. Il foglio resta bianco, pulito, e nessuno vede il dolore nascosto dietro quello strato di bianco.

I sogni veri si costruiscono con gli ostacoli. Altrimenti non si trasformano in progetti, ma restano sogni. La differenza fra un sogno e un progetto è proprio questa: le bastonate, come nella storia di mio nonno. I sogni non sono già, si rivelano a poco a poco, magari in modo diverso da come li avevamo sognati.
Grazie a quell'abbraccio sento i miei spigoli, i miei difetti, le mie spine. E li sento già smussati, addolcirsi, e incastrarsi con dolcezza nei vuoti di lei.
 “Ma l'amore è un'altra cosa. L'amore non dà pace. L'amore è insonne. L'amore è elevare a potenza. L'amore è veloce. L'amore è domani. L'amore è tsunami. L'amore è rossosangue.”
Perché quando c'è di mezzo l'amore le persone a volte si comportano in modo stupido. Magari sbagliano strada, ma comunque ci stanno provando. Ti devi preoccupare quando chi ti ama non ti ferisce più, perché vuol dire che ha smesso di provarci o che tu hai smesso di tenerci.

"In fondo, tutta la vita non fa altro che ritagliarti un vestito multicolore, a costo di tante notti insonni, notti di rimasugli di altre vite cuciti insieme. Proprio quando ci sentiamo più poveri la vita, come una madre, sta cucendo per noi il vestito più bello."

 
 

martedì 28 luglio 2015

Recensione - Sempre - J.M. Darhower

Vi è mai capitato di cercare un determinato tipo di libro, trovarlo pensando che fosse quello giusto, iniziare a leggerlo partendo in quarta e poi...... IL NULLA?!
Ecco, questo mi è successo leggendo Sempre di J. M. Darhower, anche se a quanto pare sono l'unica a pensarlo, leggendo le recensioni su goodreads.

Titolo: Sempre
AutoreJ. M. Darhower
Saga: Sempre #1
Prezzo: 15€ circa su amazon 
Pagg528
Stelline Goodreads: 4.26

Trama: Questa è una storia sul sacrificio... sulla morte... sull'amore... sulla libertà. Questa è una storia sul 'per sempre'.

Haven Antonelli e Carmine DeMarco sono cresciuti in circostanze diverse. Haven è una schiava di seconda generazione, cresciuta nel mezzo del deserto, tra duro lavoro e abusi.
Carmine, nato in una ricca famiglia mafiosa, vive una vita di privilegi ed eccessi. Uno scherzo del destino porta le loro vite a incrociarsi. Intrappolati in una ragnatela di segreti e bugie, imparano che anche se differenti all'apparenza, hanno in comune più di quanto si possa immaginare.
In un mondo caotico, dove i soldi e il potere regnano, Haven e Carmine provano a liberarsene, ma una serie di eventi accaduti prima delle loro nascite minaccia di distruggerli entrambi.

Omicidio e tradimento sono una ragione di vita, e niente arriva senza un'amara conseguenza, specialmente la libertà. Ma quanto dovranno sacrificare? Possono sfuggire dal loro passato? Ma soprattutto, qual è il vero significato dell'essere liberi?

Ma con una sinossi del genere, poi perchè tale J. M. Darhower a un certo punto manda tutto in vacca? Partiamo con ordine.. Come detto nella trama, Haven è una schiava di seconda generazione, ovvero la figlia di una schiava, mentre Carmine il figlio del Dr. DeMarco, cioè colui che compra 'salva' Haven dalla schiavitù, I due si incontrano a casa dei DeMarco, casa che diventa di conseguenza anche di Haven, anche se sente il dovere di comportarsi ancora come schiava, probabilmente anche perchè confusa dal Dr. DeMarco, che è tutto un 'non sei più in schiavitù'/'la cena deve essere pronta tutte le sere entro le 19'. Probabilmente sarei confusa anche io. Qui si avvicinano Haven & Carmine, piano piano, con delicatezza e gentilezza, in modo guardingo, anche perchè lei è troppo molto fragile, anche per colpa della vita che le è stata riservata. Ma veniamo a noi... Una qualità che all'inizio mi ha fatto apprezzare tantissimo questo libro è stata la lentezza. Quel tipo di lentezza che ti fa gustare la trama, i personaggi, gli stati d'animo, quel tipo di lentezza che ti fa pensare 'oh finalmente un libro che si prende i suoi spazi, che ti fa entrare pian piano nei meccanismi e che non ti rigurgita tutto addosso'. A un certo punto però ragazzi, dai una mossa! Sono arrivata a un punto, verso metà libro che volevo mollare, stava diventando di un tedioso assurdo... Ci ho messo un mese intero per leggerlo, e nel frattempo ho anche iniziato altri libri.. Sentivo che l'autrice voleva arrivare a un punto ma non capivo quale fosse, Sentivo nell'aria puzza di bugie e segreti ma mai un indizio.. Inoltre più leggevo e più i personaggi mi stavano sulle balle, a parte Dominic, fratello di Carmine. Avevo davvero zero empatia per i protagonisti. Haven tutta un SORRY ogni due parole. personalità zero, praticamente un robot nelle mani di Carmine. Carmine tutto un 'relax, baby'/'grab me some food', discorsi noioserrimi, scene banali, sti due che fanno pisolini dalla mattina alla sera. Non si vedono per settimane e al ritorno lui la prima cosa che pensa è 'facciamo un pisolino'. Per me è no.
La mia bella ragazza,” he said. “Napping in the afternoon?” 
“I ran out of stuff to do,” she said. “Everything’s clean.”
  He sighed. “A nap actually sounds good right now.”
Anche se in realtà Carmine aveva davvero tutte le carte in regola per essere un best boyfriend book, è innanzitutto figo, protettivo, really bad, womanizer (forse anche un po' troppo clichè) ma a volte mi è sembrato un po' idiota.. Quindi no grazie. 
Parlando dei personaggi, probabilmente mi sono piaciuti più quelli secondari, in primis Dominic, come accennato, e il padre, il Dr DeMarco. Un altro personaggio rivelazione è stato lo zio, Corrado. La storia ha davvero del potenziale, infatti dall'80% in poi diventa fighissima e piena di colpi di scena, uno via l'altro, iniziano a svelarsi segreti, complotti, trappole. DI TUTTO. Ricordiamoci che è pur sempre un crime book, però ecco, un bel 30% del libro io l'avrei tagliato, lasciando comunque 400pagg belle e buone. Non so se leggerò il secondo libro, Sempre - Redemption, probabilmente visto il finale credo di sì, però boh, Che noia.

PS perchè gli autori si ostinano a creare personaggi italiani mafiosi, che parlano un italiano orribile? Ci sono frasi che non stanno nè in cielo nè in terra. Poi, Carmine che chiama Haven 'la mia bella ragazza' a me sa tanto di viscido, di complimento fatto per strada. Sono esagerata io?! Probabile.